Una caccia durata 13 giorni e
conclusasi ieri sera quella al latitante 24enne Arturo Equabile ritenuto dai
carabinieri colui che era sul motorino con Davide Bifolco, il giovane ucciso a
Napoli nel rione Traiano da un colpo di pistola sparato proprio da un
carabiniere. Il giovane, che era l'obiettivo delle forze dell'ordine, è stato
fermato a Casoria dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli. Al
momento della cattura si trovava davanti a un bar del Comune alle porte del
capoluogo napoletano in compagnia di un amico denunciato per favoreggiamento.
Alla vista dei militari Equabile non ha opposto resistenza e sembra si fosse
recato a Casoria per incontrare una ragazza con cui avrebbe avuto una
relazione. Equabile era latitante dal febbraio scorso: era evaso dai
domiciliari dove era in attesa di gioudizio per furto. Da allora si era reso
irreperibile.
Le accuse: per i militari era lui
in sella allo scooter con Davide Bifolco
Arturo Equabile dovrà rispondere
anche dell'accusa di resistenza a pubblico ufficiale per i fatti di Rione
Traiano: per gli investigatori, infatti, c'era lui in sella allo scooter sul
quale si trovava Davide Bifolco, la notte tra il 4 e il 5 settembre. E fu lui -
secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine - per cercare di sottrarsi
alla cattura, a dar vita a uno spericolato inseguimento conclusosi con la morte
di Bifolco. Equabile e' stato rinchiuso
nel carcere napoletano di Poggioreale dove si trova a disposizione
dell'autorita' giudiziaria. E dove nei prossimi giorni verrà interrogato dai
magistrati. Il latitante - secondo quanto rilevano fonti del comando
provinciale dei carabinieri - non è da considerarsi un esponente di spicco
della malavita organizzata dell'area occidentale della città e non ha a suo
carico precedenti per reati contro la persona. Arturo Equabile nei giorni
successivi alla morte del suo amico Davide aveva sostenuto in un'intervista di
non essere lui la persona in sella allo scooter e di essere pronto a
costituirsi.
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