Un tweet per sostenere l'indipendenza della Scozia e una valanga di insulti. E' quanto è successo al tennista Andy Murray che nel giorno del referendum si è schierato per una Scozia autonoma da Londra.
Ma gli inglesi non l'hanno presa bene e insieme agli oltre
quattordicimila retweet, il numero dodici della classifica Atp ha ricevuto
minacce come "Finalmente non
dovremo fare finta di tifarti" oppure "Non meriti di aver vinto il
torneo inglese più prestigioso al mondo". Molti sudditi di Sua Maestà si saranno
probabilmente sentiti traditi da uno sportivo che finora è stato considerato
motivo d'orgoglio nazionale. Oltre alla medaglia d'oro nel singolo alle
Olimpiadi di Londra 2012, Murray infatti ha riportato tra le mani dei
britannici uno dei trofei più prestigiosi come Wimbledon, vinto nel 2013 dopo
77 anni dall'ultimo inglese.
Sul referendum, a differenza di altri personaggi celebri,
non si era mai sbilanciato ma è conosciuto per il suo fiero nazionalismo
scozzese. Il suo tweet ha comunque creato creato scompiglio tra i suoi tifosi
non scozzesi così come quando nel 2006 scatenò una bufera di critiche poiché
disse che ai Mondiali di calcio avrebbe tifato "chiunque ma non
l'Inghilterra".
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